Oggi ho affrontato con la compagnia degli amici Marco V. , Vitaliano, Piero Silvia e Daniela L. questa classica torinese ecologica (possono parteciparvi anche i cani) non competitiva.
So di non potermi permettere gare in questo sciagurato periodo, anche se la speranza che i dolori d'incanto scompaiano rimane.
Purtroppo la realtà si presenta subito ben diversa.
Pur partendo senza stress e conscio di affrontare i dieci Km come un lento senza pretese, dopo poco capisco subito che qualcosa non va.
Le gambe sono rigide ed affaticate, il fiato latita (e sto viaggiando sopra i 4'30" a km).
Vengo assalito da un dolore intenso alla schiena che, associato alla tibia dolente (nonostante due sedute di mesoterapia), mi spinge quasi a fermarmi.
Il clima però è quello della festa, nessuno o quasi corre con velleità , (tranne chi sa di poter ambire alle prime 5 posizioni che verranno premiate), la classifica non c'è. Quindi decido di lasciare gli amici, che nel frattempo se la stan godendo un mondo, e rallentare ulteriormente.
Ai 5 al km il dolore alla schiena mi abbandona ed io ritrovo spirito e fiato per divertirmi come era nelle intenzioni della vigilia. I km passano veloci : senza la sofferenza della spinta , la corsa diventa veramente un piacere!
Chiacchiero con due podisti acciaccati come me, reduci dalla maratona di Praga, raggiungo una ragazza che avevo scorto partire velocissima (Ila mi pare d'aver capito) che un po' in affanno , mi confida di voler provare a restare sotto i 50 minuti.
Siamo al limite, provo a farle coraggio "tirandole" l'ultimo km, pur mettendocela tutta mancherà l'impresa di una manciata di secondi... anche se, a dirla tutta, il Garmin mi darà una distanza superiore ai 10 Km di 300 mt... Non male comunque perché la podista provetta ,che scopro essere una collega di Maurizio , si migliora di ben 5 minuti dalla tuttadritta di aprile.
Ci godiamo il clima della festa, immersi nella voglia di corsa di Torino. Ritrovo Maurizio con la figlia, reduce dalla sua corsa, restiamo immersi tra i colori di Piazza San Carlo.
Io sono sereno, anche se quando il mio pensiero va alle sensazioni provate nei primi km, il sorriso diventa una smorfia di disappunto.
Continuo ad aver molto male, il mio senso di frustrazione è a livelli cosmici.
Forse dovrei davvero trovare la forza di fermarmi. Per ora rimando, al definitivo stop ci penserò dopo la corri in Regione di mercoledì prossimo...
4 commenti:
E' davvero un momentaccio..
però io ti consiglierei di aspettare ancora, prima di arrenderti.
Ma, se rallentando il dolore ti passa non mi sembra così tragica, forse un po di riposo serio e un recupero graduale potrebbe rimettere le cose a posto.
In bocca al lupo.
ma tu tiravi la mia collega, o lei tirava te... ?? :-))
Guido, questa cosa che dici è importante: soffri solo quando spingi (altrimenti "è un piacere!), quindi non è legata all'impatto col terreno, bensì alla fase di slancio.
Mi verrebbe da dirti: corri senza spingere, per un po'. Almeno non ti fai male. Poi spingi poco e molto progressivamente...Non so..Al limite fatti delle gare "dietro" chiaccherando, se proprio nn vuoi stare fuori dell'ambiente. Chisseneffrega della classifica..
Spero tu possa trovare una quadra. Ma non sforzare di brutto, poichè ormai lo sai, che ti fai male.
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