lunedì 28 aprile 2008

Post-scriptum

Ringrazio Andrea (2), che nel frattempo (mentre noi eravamo intenti ai blablabla), si è messo a correre come una scheggia, e si è fermato solo per dedicarmi un intero post!

n.d.a. Baudelaire sosteneva: "parler d'amour c'est faire l'amour"( non conosco quale tipo di droghe ingerisse).
Questo detto non è applicabile al podismo, sappiatelo!
Voglio correreeeeeee......

domenica 27 aprile 2008

Finitemi!




Come volevasi dimostrare la mia sortita di ieri sera -------------->




..ha sortito il suo effetto: notte insonne dal dolore e domenica trascorsa a strisciare da una stanza all'altra! La mia non è testardaggine, ma pura idiozia (ormai è comprovato)


L'immagine è stata gentilmente sottratta al blog disruption

sabato 26 aprile 2008

Post-ura (un allenamento deludente)




Ieri,ho approfittato di una tregua del dolore, e dell’effetto contramal, per concedermi un improbabile test su una media distanza (13,9 km).

Quindici giorni di fermo, il dolore, (sì sopportabile, comunque condizionante) ed il primo caldo, han reso questi pochi chilometri davvero difficili. Solo la tanta voglia di riprendere a correre ed il mio Garmin nuovo nuovo( bello bello!), han fatto sì che riuscissi a ritornare a casa correndo.

Dimenticate le buone sensazioni ed il discreto stato di forma che avevo alla vigilia della Turin Marathon, il mio corpo sembrava un baccalà nella vana ricerca di una corsa quantomeno composta. Le tibie come due pezzi di piombo e la fatica( tanta, troppa),mi han ricordato, tutto ad un tratto, che noi podisti siamo quantomeno ammirevoli per costanza e masochismo!

venerdì 25 aprile 2008

Materiale Resistente



…Così giunsi alla resistenza

senza saperne nulla se non lo stile:

fu stile tutta luce, memorabile coscienza

di sole.

Non poté mai sfiorire,

neanche per un istante,neanche quando

l’Europa tremò nella più morta vigilia.

(Pierpaolo Pasolini)

INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA

Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza…Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l’anima a Dio.

Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso.La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d’oltre mare. I vecchi dissero : ci sarà la guerra!

Nessuno prestò credito alle loro parole .e nessuno fece nulla. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! Solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo.

1. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi.Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l’aria, ti gira la testa.Sono di aiuto in questi casi l’acqua fredda, leggeri schiaffi. Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo.Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. E’ raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c’è tanto tempo a disposizione.

2. Se la città è in stato di assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri.se questi non tornano,bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi.Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.

3. La sepoltura si svolge di notte,per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura bisogna accertarsi per bene dell’identità del defunto.Ne l caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori , è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell’uccisione, si trovano altri parti del corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché in genere si radunano i cani affamati.La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quel che è rimasto e disseppellirlo in superficie vicino alla tomba.Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt’uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno.Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene.Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.

5. In guerra nessuno è intelligente.Non devi credere alla verità di nessuno.Le lunghe disquisizioni sull’inesattezza della guerra del professore di una volta, in un batter d’occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.

6. Non ricordarti di nulla.Prova a dormire senza sonno.Devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno.Abbi fede in qualsiasi segno.ascolta attentamente il tuo ventre.Agisci secondo le tue sensazioni.Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un’altra.

7. Non avere paura di niente.La paura genera nuova paura.Ti blocca.Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

8. Non lasciare lavori compiuti a metà.Salda i debiti.Devi essere pulito.No fare nuove amicizie.Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.

9. Proteggi i ricordi, le fotografie,le prove scritte del fatto che sei esistito.se tutto brucia, se perdi tutto,se ti prendono tutto…dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri.Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti,nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

10. Non ti legare alle cose,alla terra,ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili,agli oggetti d’arte, alle biblioteche…Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro.appena puoi, scambialo con la tua libertà.

11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre.Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente.Non aspettarti nessuna riconoscenza.Non chiedere per chi fai il bene.Non legarti alle tue azioni.

12. Non dire ciò che pensi.Non essere così stupido a tal punto.Perché appena pensi non appartieni più a loro.Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così. Giusto per parlare.

13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione.tenta di sopravvivere.Fai tutto quanto è nelle tue possibilità.soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi.Finché non sei morto sei vivo.Sembra comprensibile.Non togliertelo mai dalla testa.se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee.Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva.le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche.Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.

14. Non supplicare per nessun motivo.Non supplicare nessuno.Neanche se c’è di mezzo la vita.e’ questione di buon gusto.Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.

15. Non devi metterti a capo di nessuno.Per nessuna ragione. Quando ti volti a cercare aiuto, dietro a te,non ci sarà nessuno.Non fare affidamento su nessuno, ma non sottrarti al fatto che quelli che ami fanno affidamento su di te.questo è salutare anche per te.Devi sapere: perché?Gli obbiettivi non devono essere grandi, in nessun modo di carattere generale.Conoscevo una persona che per tutto il tempo ha desiderato di bere una birra.E’ vero: non ci è riuscito, ma era splendido vivere desiderandolo.

16. Non devi stupirti di nulla.Di ogni possibile prodigio.Non devi farti deprimere da nessuna cosa.Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso.Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi da se stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla.Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un’altra volta.

17. Cerca di essere sempre prudente.Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo.Se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.

18. Non hai diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla.Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti.Se tutto è passato.Non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.


19. E però, non fondarti su questo.Non aspettare l’occasione per poterti rivalere.La vendetta ti deve essere estranea.Una questione che appartiene ad altri.Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvissuti insieme a te.

20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità.Nessuno lo è. A te è sembrata in questo modo. A un altro è sembrata diversamente.Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te.Rinuncia al diritto di scrivere la storia dell’assedio. Non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi.Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche una ingiustizia rimasta in sospeso.In quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada,la storia del dopoguerra era già stata scritta.Poi ci metteranno solo i nomi delle persone,delle città, delle montagne,i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti.Non c’è posto qui per la tua verità.

Ora che sai tutto questo,prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa.Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.


(Nedzad Maksumic –poeta bosniaco e regista del Lik Teater-)

mercoledì 23 aprile 2008

Torino come V-oodstock



Il 25 aprile, data della liberazione (che qualcuno vorrebbe cancellare dai libri di storia) a Torino, si terranno due eventi clou: "Note e parole per non dimenticare" in piazza castello (dalle 15.30) e, l'ormai celebre "Vaffa-day"(dalle 18) in piazza San Carlo.
Tra annunci,voci di corridoio, smentite e conferme, voglio semplicemente celebrare il lato artistico dei due distinti eventi, enunciando una serie di nomi previsti (?) nelle due piazze....senza per questo, creare concorrenza.
Io di certo farò la spola.

Marco Travaglio, Maurizio Pallante, Don Ciotti,Sabina Guzzanti, Luciano Ligabue , Biagio Antonacci, Leo Pari, Piotta , Radici nel Cemento, Frankie H NRG, Paolo Benvegnù, Marlene Kuntz, Eugenio Finardi, Lou Dalfin, Luca Morino, Gianmaria Testa, «Bebo» Storti, Eugenio Finardi ,Mariano Deidda, Yo Yo Mundi, Mao, i Santabarba, Undersmokingdoors, Malecorde, Beat Power ...

lunedì 21 aprile 2008

A m'arcord

Ci sono cose che sembrano impossibili.

Solo tre anni fa:

Detestavo i podisti, non riuscivo a percorrere più di cinquecento metri senza avere un senso di implosione, di ribellione da parte di ogni mio organo vitale.

Oggi, del podismo, sono dipendente.

Stamattina, al risveglio, nell’ascoltare il notiziario ho capito:

Le cose credute impossibili,alle quali solo poco prima avremmo risposto con una sonora risata, si realizzano….

Ora lo so, anche io correrò alla media di 3minuti al chilometro!

venerdì 18 aprile 2008

... E io bloggo!



Non corro, piove ed ho male. Chissà se c'è un nesso!?
Ho tempo e rifletto. Credo che il motivo principale per cui io corra sia proprio questo: per non dover soffermarmi troppo sulle cose, le analisi.
Non oggi, oggi ho tempo. Ne avanzo anche dopo essermi compilato di tutto punto il modello 730.
Così comincia la solfa, le elucubrazioni: perchè un blog?Perchè va tutto storto? Non ho neanche commentato le elezioni!
Oggi mi salva giusto il copia- incolla.
Riscopro un "vecchio" post su quello che fu tentativo di blog andato male, ve lo ripropongo.
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Il mio blog...
A proposito, non so cosa significhi esattamente averne uno, sicuramente è una forma di autocompiacimento dialettico : “l’onanismo nelle sue svariate forme”.
Ho una convinzione: tutti quelli che aprono un blog, almeno una volta nella vita, han desiderato scrivere un libro!
Troppa generosità da parte degli insegnanti alle medie? Il passaggio da “Topolino” a letture quali “Il monello” o “ Totem Comic’s” ha acuito la percezione delle nostre potenzialità?
In effetti uno dei ricordi più limpidi che ho, risale alle elementari . No, non intendo parlarvi di quella volta che rimasi chiuso nella toilette per l’intera mattinata cercando disperatamente di farmi aprire dai bidelli, invocando in piemontese, l’unico idioma all’ora da me conosciuto. Ma di quella volta che la maestra fece leggere a tutte le altre classi, il mio pensierino sul Natale…Una versione minimalista del mio Natale di allora, che minimalista in fondo, già lo era di per sé (un raro esempio di fantasia ed umiltà, dissero le critiche) .
L’evoluzione della scrittura quale esperienza creativa è stata sicuramente, per la maggioranza di noialtri blogger, lo scrivere poesie! Ah che bello quel “ribaltare il senso alle parole fino allo spùto”. “Dio salvi l’ermetismo!” Che se non capisci un cazzo di quel che leggi, la colpa non è sicuramente imputabile all’autore ma alle tue innumerevoli lacune!
Sarà quel che si vuole, ma la storia parla chiaro, fin dai tempi dei diari rosa delle fanciulline innocenti che nascondevano la chiave nel solito cassetto dell’intimo, si è sempre avuto questo insano, irrefrenabile desiderio di….essere letti.
Come se i nostri visi non fossero già esaustivi di per sé! (Vi siete mai chiesti perché un blogger di regola non mette mai una foto?). Qui è indubbio: tutto è più semplice, basta addestrare per bene i polpastrelli ed ecco che, anni di “figure di merda” diventano “il nostro vissuto” , la fonte dalla quale attingere imprescindibili verità. Ego ergo sum !
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Sulle elezioni vi lascio al post della prof, lo trovo esaustivo.

Devo nel modo più assoluto ricominciare gli allenamenti!.

Post-ino (h.17.30)

Adesso è Natale!....

...è arrivato!!!

martedì 15 aprile 2008

Post-iccio


Oggi, finalmente, mi sento meglio..tanto che riesco a mettermi alla guida per andare a ritirare le mie lastre. Arrivo trafelato all'ospedale e la signorina allo sportello nel consegnarmele ,con fare molto gentile mi dice:"oggi se vuole c'è anche lo pneumologo, nel caso desiderasse farsi controllare..." Zelanti, penso.
Il dùtùr mi rincuora, e mi dice:" i suoi polmoni son perfetti, il senso di affaticamento è normale nel caso di una frattura alle costole... mi raccomando si riposi!"

??????

??????

Fra..frattura? Esco inebetito col referto in mano, "infrazione 9° costola sx".

(......)

domenica 13 aprile 2008

Incassa e passa oltre


Stamattina, strisciando letteralmente fuori dal letto ed emettendo gemiti vari che normalmente non mi appartengono, mi sentivo come il personaggio della metamorfosi kafkiana.(…)

Voglio passar oltre , dimenticare questa mia piccola disavventura domestica e cercare di recuperare al più presto,almeno una deambulazione normale.

Chiudo quindi il capitolo (per me sfigato) Turin Marathon dicendo che ne ho potuto vedere l’arrivo: soffrendo un po’ d’invidia e cercando di collocarmi là, tra le mie aspettative (il tifo dei Torinesi a quel punto, era piuttosto deludente).
Desidero, tra tutti i meritori partecipanti, fare due citazioni: una ad uno strepitoso Luca Cerva (compagno di squadra del "nostro" Igor), capace di arrivare assieme alla vincitrice della gara femminile, Vincenza Sicari , restando sotto le due ore e trenta, e l’altra ad una grande Cristina Benedetto che fa il suo personale di 3h e14 battendo la sua amicona rivale, nonché mia compagna di squadra Daniela De Joannes che, nonostante il poco allenamento ed un dolore alla caviglia chiude sotto le 3h e 20.

E’ oggi mia intenzione aprire una nuova etichetta intitolata “I blog degli altri” dove di volta in volta, cercherò di annoverare i miei blog preferiti scovati in rete, linkandovi ad un post che giudico meritorio e segnalando il blog qui a fianco. Nessun nesso diretto col podismo. Quello è intimo nostro…

Il primo è questo!

(o questo....oh insomma il blog è fantastico!)

giovedì 10 aprile 2008

...E io piango!


A tre soli giorni della maratona, dopo un bellissimo ultimo allenamento di rifinitura in compagnia... nella maniera più tragicomica, SONO FINITO AL PRONTO SOCCORSO!
Tutto per via di una lampadina bruciata ed il mio maldestro tentativo di sostituirla: perdita di equilibrio e rovinoso volo diritto sui sanitari del bagno (son finito proprio al cesso!).
Fortunatamente (seh) le lastre parrebbero escludere fratture. Ma intanto sono qui , con una prescrizione di riposo assoluto, ed un dolore insopportabile al fianco sx. Son qui alle due e trenta insonne, nonostante due bustine di tachidol in corpo. Son qui, che fatico a respirare e con sempre meno voglia di trattenere le lacrime...
La sensazione di aver buttato tre mesi di preparazione alle ortiche è forte,ma la speranza di riprendermi in tempo resta...
Può uno alla soglia dei quaranta abbandonarsi ad un pianto a dirotto?
(....)Sì può!

domenica 6 aprile 2008

Quanto è dura andare piano! (Vivicittà)



Abbattere la soglia dei 4 minuti al chilometro è senz’altro dura,e mantenere ritmi elevati durante una gara non è da tutti e costa parecchi sacrifici. Però oggi ho imparato che anche tenere un ritmo basso, in previsone di una gara più importante ed impegnativa non è poi tanto facile. Volevo come da consiglio di Franchino e Fabio , correre la vivicittà a ritmo maratona (4’.55-5’/km); per risparmiare il possibile per domenica prossima, quando mi serviranno tutte le energie a disposizione.

Il primo chilometro, ho cercato di star dietro nel gruppone, chiacchierando per quanto possibile, con tutti i conoscenti che raccattavo, ed il cronometro al primo passaggio segnava 4’.40. ("bene" penso, "è normale che il primo lo faccia sovraritmo").Poi i conoscenti sono finiti, liquidato con un lapidario “vai vai tu che ne hai”..così dal 6° in poi ho cominciato ad incrementare di poco, senza quasi accorgermene.

Devo dire, ad onor del vero, che correre una gara, una volta tanto, non in totale apnea è molto piacevole…godevo del paesaggio e del volto delle gente che osservava e commentava curiosa. Il finale di gara è stato tutto un superare colleghi col fiatone, ed ammetto che anche questa esperienza è confortante (“finalmente non vengo ripreso nel finale”-penso). Allungo e sprint conclusivo (con tanto di tifo di Franchino ed incoraggiamento di Igor, che nel frattempo defaticava già da una quindicina di minuti, suppongo) ed arrivo in 52 minuti quasi netti.

Nota finale: una volta tanto non sono in difficoltà motoria , stacco il cartellino con scioltezza e, se non fosse per Andrea che mi accenna ad un bis di the caldo, mi sarei dimenticato pure del ristoro.

Però la lezione non è superata, domenica dovrò stare concentrato e mantenere un ritmo bassissimo all’inizio, se voglio portare a termine i 42 km.

venerdì 4 aprile 2008

L'allenamento Giusto (?!?)


Siamo quasi al momento topico ed il mio nervosismo cresce. Voglio sperare d’esser meteopatico per poter dare la colpa a queste giornate ventose.

Comincio a disperare perché su questa nuova prova, che per me è novità assoluta, ognuno sembra voler dir la propria mettendomi in seria confusione.

Ripartiamo da domenica scorsa. Avevo in previsione l’ultimo lunghissimo, 36 km ad andatura costante 5’/km. Nella giornata di sabato pomeriggio incontro un amico anch’egli in preparazione maratona che, con uno sparuto gruppetto di miei amici compaesani , si accinge a correre la propria (prima) gara sui 42 km. I miei allenamenti in solitaria avevano raggiunto il proprio limite, e convincermi ad aggregarmi alla compagnia è stato facilissimo.
In compagnia io mi adeguo, pur sapendo che l’allenamento che sto facendo non è quello programmato: partiamo ad andatura jogging, chiacchierando come fossimo seduti al bar per i primi 6 km , poi scopro che nelle loro intenzioni c’è una salita di circa 5 km (una voce risuona in me..”mi raccomando niente salita”). Non contento, proprio in salita aumento l’andatura per portarmi in linea con la mia tabella (10km in 50 min). Il resto è un tira e molla,uno spingi ed aspetta (“si parte assieme e si arriva assieme" - disse qualcuno) Alla fine rimango solo per ulteriori 5 km, ma a questo punto ho perso il conto sia del chilometraggio che del tempo impiegato (Ah avessi l’agognato Garmin) .Arrivo a casa ed il cronometro segna 3 ore e 20 minuti di corsa.
Cosa ne è uscito fuori non lo so, resta il fatto che le gambe comunque dolgono e la stanchezza giunge possente.

Lunedì riposo e poi per i due gg. successivi, un’ora e dieci minuti di fondo, corso abbastanza tranquillamente.

Oggi a detta di alcune tabelle e del collega, a cui devo la mia iniziazione al podismo, avrei dovuto ancora fare dei 6000 (3x) ma qualcosa non ha funzionato. Sono distrutto!!..5 mattine e 5 notti consecutive al lavoro han lasciato il segno ed il vento mi ha dato il colpo di grazia. A soli 3000 mt (ad una scandalosa media di 4’ 25”) decido di ascoltare, una volta tanto, il mio fisico: getto la spugna e me torno a casa defaticando. Allenamento concluso, sconforto totale.

Domenica parteciperò alla “vivicittà” ed anche qui i pareri discordanti cominciano ad irretirmi, chi mi dice “corrila al massimo” e chi “corrila tranquillamente, altrimenti domenica la paghi”.

Morale: non ho più una sola convinzione. E se ricominciassi ad ascoltare solo la mia testa? In fondo non dovrebbe essere puro divertimento correre??