domenica 26 settembre 2010

Infortuni, personali, polletti ed altre sciocchezze (Venaria -La Mandria + Turin Half Marathon)


La forma fisica è una cosa strana.
Capace di regalarti soddisfazioni incredibili quando meno te lo aspetti, od abbandonarti sul più bello.
Personalmente, complice un fisico che non sempre mi sostiene come vorrei, quest'anno sembra di star sulle montagne russe .
Oggi, nel tentativo di rintuzzare gli attacchi alla mia x..esima posizione al campionato canavesano Uisp da parte del grande amico Vitaliano (sottolineo grande amico perché chi non ci conosce, comincia a sospettare che ci detestiamo davvero, vista la rivalità messa in campo) e giusto per non aver i rimpianti del senno di poi, mi sono recato in Mandria a Venaria per partecipare al 4° Memorial Fulvio Zecchin.
Presenti per la Podistica Leinì io, Vita, Marco (non mollare Marco la periostite è una brutta bestia), Piero e consorte, Gilberto e president. Fabrizio.


[Così veloce da uscir mosso e non toccar terra
foto di Emanuela]

Oggi ero consapevole di dover sopra tutto fare i conti con una settimana non troppo entusiasmante dal punto di vista fisico, con continue debacle, pochissimo allenamento e dolori che, non riesco nemmeno più a localizzare con precisione, tanto si sono estesi.

Appena arrivato in loco, sono rimasto deluso anche dalla quantità di podisti presenti. Chi come me credeva che la concomitanza con le altre gare nel territorio avesse decimato i partecipanti è rimasto deluso.
Ci ho messo comunque l'entusiasmo (e ben poco altro), ecco in breve il sunto della corsa dalla strana partenza a tappe.
Probabilmente non sono neppure andato a punti vanificando, almeno dal punto di vista agonistico ogni piccolo sforzo profuso.
Mentre il mio compagno di viaggio filava via liscio ed impettito, arrivando addirittura a premi (e mandando in malora anche i bookmakers locali), io pensavo a chiudere la corsa distraendomi di tanto in tanto con le amenità che il paesaggio offriva...


Oggi del resto è stata la giornata della famiglia Linari /Benedetto. Le notizie che giungevano infatti da Torino davano gli altri prodi podisti de la Podistica Leinì, tutti arrivati con grandi prestazioni ed ottimi tempi.
Riassumo più o meno a memoria:
-Costantino in 1h 23 circa (decimo di categoria)
-Silvio 1h 25"
-Cristina 1h 27'08" (Personale e nona assoluta)
-Massimo 1h 28"
-Gianluigi 1h 31"
-Maurizio ed Enrico 1h 33" circa
-Daniela 1h34" (seconda di categoria..lunga vita alla regina)
-Marco V. 1h 36"

Attirati da birra e polletto, non potevamo che riunirci al gruppo per complimentarci personalmente per il grande risultato ottenuto!
Siamo o non siamo una squadra fortissimi!!?



domenica 19 settembre 2010

Giro delle Borgate (Robassomero)


Oltre quattrocento atleti al via , che uniti alle categorie giovanili ed alla corsa non competitiva, fanno circa un migliaio di gambe in giro per il piccolo paese di Robassomero.

Gara difficile per il sottoscritto quest'oggi.
L'acuirsi della pubalgia mi aveva costretto in settimana a ridurre notevolmente i carichi lasciandomi a riposo per tre giorni ed a sottopormi ad una seduta di massaggio.
Purtroppo le brutte sensazioni , si sono fatte sentire anche oggi, forse amplificate dall'umidità presente dovuta alle abbondanti piogge.

Parto quindi titubante e troppo defilato. Non tengo presente della calca alla partenza e pago pegno, non tanto per il tempo perso allo sparo, ma perché sono costretto per i primi tre km a piccoli strappi per ricompattarmi al gruppo dei rivali abituali.
La gamba mi costringe agli straordinari, mi accorgo di correre male e questo basta a farmi vacillare.
La seconda parte del percorso poi , che assomiglia più ad un cross che ad una corsa su strada, è il pretesto definitivo per abbattere il mio ritmo.

Per tenere una buona andatura in gara c'è poco da fare, "occorre essere a posto".
Perché, come ha scritto fathersnake sul suo blog, se solo tu pensi di non valere tanto, sicuramente non otterrai il risultato sperato.

Chiudo i 9.6 Km del percorso ( la gara era segnalata per 10.150 mt) in 40'02"a 4'10" di media.
92° classificato e 24° di categoria. Quel che è peggio stroncato dal rivale di squadra e di campionato Vitaliano, che tiene un ritmo sorprendente arrivando un minuto prima di me. Tempo e posizione che mi "obbliga" a complimentarmi pubblicamente!

C'è da lavorare parecchio ancora. Spero che il dolore me lo permetta, perché in questo istante ho una gran voglia di rivalsa



mercoledì 15 settembre 2010

Cara Corsa ma quanto mi costi.


Teoricamente la corsa dovrebbe essere lo sport più economico che esista, perchè non serve molta attrezzatura se non il proprio fisico. Invece...
... mi hanno insegnato che le scarpe veloci intermedie A2 hanno una durata media di 600 Km , mentre le A3 di circa 800. Pur
abbondando,oggi è arrivato il tempo di cambiarle entrambe (perché non sarò molto veloce ma di strada ne percorro!).
Poi le calze vanno come il pane..e le calze tecniche costano uno sproposito...
Ancora mi dicono che occorre tassativamente integrare, minimo con dei sali..meglio con un ciclo di amminoacidi ramificati o altre diavolerie simili.
..I costi delle gare,le spese di viaggio, il completino e le tessere varie, le visite mediche...
Eppoi c'è da sperare sempre di non avere infortuni perché in quel caso si arriva al tracollo economico..tra massaggi, plantari, sedute di tecar o mesoterapia, antinfiammatori pomate e pomatine... (il celadrin, che io reputo miracoloso, da solo costa €17.90 a tubetto, e ne ho già fatti fuori ben 4!).

Quindi in settimane come questa arrivi a spendere fino a 400 euro come nulla fosse!

A volte mi chiedo se non è meglio mettersi a dormire ... no non mi rispondete, conosco la risposta!

domenica 12 settembre 2010

2° Gran Premio Madonna della Contrada (S.Giusto Canavese)


Anche questa è andata.
Chiudere il campionato canavesano Fidal, con le gare che via via sono state annullate, è sempre più arduo e mi costringe agli straordinari (semmai ce ne fosse bisogno).
Il mio dolore all'adduttore si esteso a tutta la coscia, impedendomi fluidità di corsa e facendosi sentire ogni giorno di più.
Basta star fermi direte voi ; io mi limito a sperare che la mia esile struttura sorregga ancora un mese e mezzo, permettendomi quantomeno di chiudere l'anno senza rendere vano il mio stakanovismo podistico estivo.
La gara odierna è comunque molto bella: 17 Km più o meno esatti tra campi, strade sterrate, vigne e boschi davvero suggestivi.
Mi avvio con Cristina, mia compagna di viaggio quest'oggi (mentre i superstiti da infortunio si dilettavano in quel di Casalborgone), per i primi Km di gara.
L'andatura è di poco inferiore ai 4'10" al km. Anche se mi sembra di reggere bene il ritmo, memore dello sfacelo della settimana precedente e pensando alla caparbietà della ragazza sulle lunghe distanze, decido comunque di abbandonarla per assestarmi su un più consono 4'20"/Km.
Così i Km trascorrono piuttosto veloci: mi godo il paesaggio senza venire quasi mai insidiato da nessuno.
Anche se da ad un certo punto alle mie spalle avverto dei passi svelti e le voci di due individui che chiacchierano allegramente del più e del meno come fossero al bancone del bar.
Mi superano in progressione con una facilità spaventosa. Riconosco uno dei due soggetti in Edward Young alle prese presumibilmente con un agevole allenamento (agevole per lui!).
Lo saluto pensando quanto mi servirebbe per ben figurare metà della sua potenza quest'oggi.
Non mi lamento comunque, sto piuttosto bene e mi godo una sorta di gimkana nei boschi, molto divertente anche se muscolarmente un po' impegnativa.
Riesco addirittura a recuperare su un gruppetto partito molto avanti a me. Tengo ancora bene gli ultimi Km, anche se pur avendo a portata l'eterno rivale di campionato non riesco a raggiungerlo.
Lo sprint finale serve solo al mio orgoglio per dire che forse dovrei osare un po' di più.
Ma va bene così. Chiudo in 1h 15'12" alla media di 4'24".
43° classificato (su 136 arrivati) e 13° di categoria.

Ho ancora la forza di seguire Cristina per altri 4 Km di defaticamento e poi la stanchezza e soprattutto il dolore hanno il sopravvento.
Complimenti anche alla "nostra" Maria nazionale che fa per ben tre volte il percorso di gara (piazzandosi pure terza).

mercoledì 8 settembre 2010

21° Gran Premio "Sergio con noi" (Forno-Milani)


Buona la terza!
In piena "sbornia" 5 Laghi, arriva questa gara breve ma impegnativa, classica inserita nel campionato Canavesano Fidal.
Nonostante il giorno infrasettimanale e l'orario non troppo agevole (la gara partiva alle 18.15), un centinaio di concorrenti si da appuntamento in Frazione Chiagnotti, per affrontare questa gara di sei Km circa (6.150 mt) di corsa in salita.
Quel che mi stupisce è la qualità degli atleti, molti specialisti nostrani e qualcuno addirittura in trasferta dalla Val D'Aosta.
Oggi teoricamente dovrei fare presenza perché per concludere il campionato non mi posso più permettere neanche un forfait (qualcosa nel regolamento sarebbe da rivedere).
Ma la voglia di "rifarsi" ( nonostante gli acciacchi acuiti dalla gara di domenica) aleggia nella mia mente.
So che il tracciato non mi è congeniale ma oggi la testa è decisa a perseverare.
Ovviamente la sfida, vista la qualità degli atleti di cui sopra, è unicamente con me stesso ed i tempi delle edizioni passate.
Parto quindi allegro cercando di spingere finché posso, senza recuperare troppo nei pochi tratti favorevoli.
La salita è ardua e mette a dura prova cuore e polmoni. Le gambe quelle sono imballate ma ostinate anch'esse, spinte da una forza di volontà che vorrei mi accompagnasse sempre.
Nonostante la brevità del tracciato, chi ha corso la gara sa quanto siano infiniti quei tornanti e quelle salite. Il finale poi è una vera e propria sfida infernale (anche per i big), perché esamini ci si trova ad affrontare un vero e proprio muro dalla pendenza proibitiva.
Infatti, mai tratto finale fu più provante , tanto che ,se non fosse stato per l'incitamento di Silvio e la consapevolezza di essere al traguardo, la voglia di tirare i remi in barca avrebbe avuto la meglio.
Chiudo in un (per me) sorprendente 33'42" :annientati i tempi del 2007 (35'20") e 2009 (37'09"). Sfinito ma soddisfatto.
Ovviamente fuori dai premi, anche di categoria (5°), ma con la consapevolezza di avercela davvero messa tutta.
Almeno l'orgoglio è appagato.

martedì 7 settembre 2010

La Corsa dei 5 Laghi (edizione 2010)


Mai dare nulla per scontato.
Quella che mi ha avvicinato alla tanto bramata gara è stata una settimana ricca di imprevisti e stanchezza, di piccoli grattacapi e di aspettative.
A cominciare dai turni notturni sfiancanti, passando dai piccoli incidenti (elettro)domestici alla febbricciattola inaspettata della viglia, alla notte pre
gara insonne colpa e pregio di una micina (adorabile Maya) in vena di coccole notturne.
Capita quindi, e la mia stagione a dir poco altalenante lo insegna, che il momento dell'aspettativa , venga svilito da un inaspettato crollo fisico.
Capita anche che la piccola delusione sportiva passi in secondo piano, consolata da un ricco week-end in compagnia di persone magnifiche.

LA GARA:
Sveglia all'alba per unirsi al gruppo Mathi-SanMaurizio-CaselLeinicese. Il ritrovo è previsto sotto casa delle rediviva regina Daniela (grande Daniela!). Ci si ritrova in massa: manca giusto all'appello il povero Gianluigi (che tanto ci teneva) fermato da un matrimonio e la (notevole) presenza femminile di Daniela Longhi e Paola (stopprina) fermate da un infortunio (che spero lieve). La gara del resto si sa è impegnativa ed è meglio non rischiare se non si è in perfetta forma fisica (qui lo scrivo e qui lo nego).
Siam così tanti che mi emoziono, la presenza di Anna, da poi un tocco di nazionalità alla gara. C'è una strana aria di eccitazione divertita, tanto che, tutto, sonnolenza compresa, passa in secondo piano!

Si arriva ad Ivrea!
I tempi sono ristretti c'è il record di presenze , tanto che gli organizzatori sono costretti a non accettare più le iscrizioni dell'ultimo minuto...
C'è poi la cocciutaggine Forlivese che si manifesta nel rifiuto ad usufruire degli immensi spazi verdi che la natura nostrana offre ad uopo per espletare i classici riti podistici . Ella no, ella preferisce una fila lentissima (ma decorosa) all'unico bagno messo a disposizione.
Cose che la mia mente indigena, sinceramente, non concepisce.

Troppi volti da salutare, troppe parole da scambiare e poco tempo...
Lo sparo ci dipana per le vie del centro, sembro uno scolaro in festa, sorrido all'apparire di ogni macchina fotografica, proponendomi di non cadere nel mio solito sbaglio da "smorfia di sofferenza".
Le gambe sono un po' rigide, ma la sensazione è buona. Non spingo tantissimo ma neanche mi limito troppo: la gara nella mia mente deve essere un compromesso tra esuberanza e razionalità.
Al sesto Km il primo problema: in un tratto in discesa una fitta fortissima al tibiale. La mia mente vacilla: va subito al mio solito infortunio...al lungo stop.
Rallento senza rendermene conto, penso addirittura al ritiro..Poi, d'incanto dopo circa 500 mt il dolore se ne va ed io comincio a riprender colore e fiducia.
Pago la mia preoccupazione col primo sorpasso di Marco all'ottavo Km.
Tengo ancora bene anche se la corsa non è fluida e le gambe sempre più rigide. La salita si fa sentire sempre più ed ai miei occhi comincia a diventare lunga, quindi interminabile.
Ho una prima crisi, ma invece di regalarmi gli zuccheri di cui avrei bisogno do una sorsata veloce di acqua e fingo di non ascoltare i messaggi che il mio corpo comincia a mandarmi.
Comincia la salita più impegnativa: soffro fisicamente e mentalmente. Mi superano in sequenza tutti gli amici di corsa, ognuno a modo suo rincuorandomi (grazie Ivano per la delicatezza del tuo tocco!)
Al sedicesimo è già crisi. Il mio corpo risponde solo più nella tanto amata discesa: recupero per poi venire ripreso e superato nelle salitelle.
Siamo al diciottesimo ed il fisico ha smesso di rispondere. Penso al gel che premurosamente mi ero messo nel taschino, non ho la forza di muovere il braccio per prenderlo.
Cedo.Penso solo a chiudere la gara: mi abbandono alla discesa e cammino. Sulla salitella finale mi superano Marco e Vitaliano i rivali d'allenamento coi quali ci deridamo vicendevolmente ed amorevolmente tutto l'anno.
E' la fine. Corpo e mente non ci sono più.
Chiudo la gara pensando solo al ristoro finale in 2h 2' e 52" (oltre un minuto in più rispetto lo scorso anno) deludendo , come scrivevo sopra, tutte le mie aspettative.

Tutti caparbi i nostri atelti ! Su tutti menzion d'onore all'infaticabile Cristina che giunge seconda assoluta sbaragliando a suon di adrenalina tutte (tranne una) le avversarie con un tempo record!!
PRE E POST GARA:

Arriva Anna sono felice, la "mia" adorabile Eleonora mi asseconda...c'è da dare una minima pulita alla casa che i nostri impegni lavorativi avevano abbandonato ad un ordinatissimo caos.
Anna è una bella persona: chiacchieriamo subito come ci conoscessimo da secoli, il viaggio in auto passa così veloce da non accorgersene, così come l'allenamento pomeridiamo.
Il mio (super) IO orgoglioso vorrebbe mostrarle i "miei" itinerari di una vita, ma non si può. La mezz'ora pregara diventa comunque, a furia di ciacola e di meraviglie (la ragazza vive con troppo entusiasmo), un'ora abbondante di corsetta rigenerante (?).
Scambio di impressioni e integratori , cenetta, nanna (almeno ci si prova) e via verso Ivrea.

Il post gara invece è a sorpresa. Ci si aspettava la pioggia, invece un cielo a tratti sereno ci ha spinto verso il classico rituale del riposo al Lago (Sirio).Anna si perde in un'ora di simposio con la nostra Maria Nazionale su ferro ferritina e su chi deve trasportare chi e che cosa.
Io sono in catalessi: rimedio due panini e tre birre (per me) e mi abbandono alla trance post gara.

La sera, tornati a casa ci aspetta la cena self alla frazione Tedeschi di Leinì, molti di noi esamini mancano..ma i più non perdono l'occasione per finire degnamente la giornata in compagnia e di pianificare...gare!


Ho già detto molto di lei, e non voglio esaltarla troppo (è già così entusiasta di suo...), e poi occorre rimanere umili. E lei lo sa, è una grande atleta che sa correre solo per il piacere di farlo e per vedere nuovi posti, che vive d'amore per lo sport .... e che sa goderne anche quando la forma latita.
Sappiate solo che è riuscita a trascinarmi alla festa torinese del PD per ammirare il "suo" Pier (al secolo Ferdinando). Avvenimento che da solo mi pone in "Odor di santità" .
Tra l'imitazione di una mucca (coi calcoli) ed una perla di saggezza il tempo passa veloce. C'è giusto il tempo di correre ancora un po' sotto la pioggia che l'intenso w.e finisce in un ritorno mesto ed autunnale al lavoro.