sabato 28 giugno 2008

Il vento fa il suo giro

Cose che ho fatto di recente: correre in modus masochista! Aggiornare lo spazio " i blog degli altri" , mooolto più meritevoli di essere letti rispetto al mio.

Vedere un film bellissimo.


IL VENTO FA IL SUO GIRO
Un po’ un ritorno alle mie origini, le (eterne) estati confinato in montagna coi nonni e le bestie: tra tutte le mucche che ho portato al pascolo ricordo "Reina, Regina, Bandiera ed Italia" ,per descrivere l'aria che tirava ancora da quelle parti,(ed eravamo già nei ribelli anni '70 eh) ed il mio fido cane “Titin” (pronunciato proprio con la i e non alla francese)

Mia nonna mi manca tanto, mi manca molto anche Rina detta “Catlinin” morta nella sua grangia montana con la sola compagnia dei suoi cani. Una donna che ha vissuto in un microcosmo tutto suo: a dispetto dei tempi e di una civiltà che è progredita tutta intorno. Lassù a Pasnis, senza corrente elettrica, dove il tempo pareva fermarsi (a descrivere il tutto stentereste a credermi), il mondo e la gente o la vedevi con gli occhi diversi, di chi quei luoghi li ha dentro, o ci morivi!

Il vento fa il suo giro mi ha fatto piangere, mi ha riportato alla mente l’amore-odio che si ha per la vita montana. Una vita fatta di stenti e di “roba” ,di senso del possesso (dalle Alpi alla sicilia di Verga in fondo il passo è breve), e di senso di diffidenza nei confronti di tutto ciò che non ci appartiene. La grangia come un’ellade. Così era , così in qualche recondito posto ancora è…

Lo straniero , “i patarei” (turisti della domenica), al tarun…e l’ipocrisia della morale.

Un film bellissimo, girato in val Maira, con parti in lingua valligiana o occitana che non ho fatto fatica a capire, pur senza i sottotitoli. I dialetti della valli piemontesi li si capisce, purché tu abbia fatto parte almeno di una di quelle “comunità”in qualche periodo della tua esistenza.

Il ritorno alla cultura occitana oggi è pura coreografia…un po’ ovunque si rivangano i fasti musicali e si danza a suon di ghironda come se quei suoni ci fossero sempre appartenuti.

Ma non è così: esistono i corsi di danza per questo…

[ foto pasnis (1952)]

Ingordo divoro
la sensazione fanciulla
l'amorevole sguardo
l'infinita dolcezza

Or cavalcioni sul riverente ciliegio
or prostrato all'inesauribile fontana
d'innocenza assaporo
distese di fantasia

Il tempo frantuma

(07/aprile/1991)

1 commento:

Furio ha detto...

Il fascino della montagna e degli alpeggi, purtroppo non ho avuto la tua fortuna, viverli è cosa diversa che visitarli in un week end estivo.. ;)