domenica 19 giugno 2011

2° Edizione "Mesco sotto le stelle" (Monterosso-Levanto)

Un mini week-end da ricordare a lungo quello che ha coinvolto alcuni di "noi de la podistica Leini" in quel di Levanto Venerdì scorso.
Io Enrico, Maurizio, Paola su consiglio di Cristina e Vitaliano abituè delle gare levantesi; abbiamo organizzato in fretta e furia questa trasferta ligure, speranzosi di trascorrere due bei giorni, che ci avrebbero visto cimentare nei nostri passatempi preferiti (per chi non lo sapesse: correre, mangiare e bere!).
Speranze ripagate alla grande!

Partivo a dire il vero piuttosto demotivato dalla brutta gara corsa la sera prima in quel di Nole, una delle peggior gare della mia discreta stagione podistica.
Così, tra voglia di rivalsa e scetticismo, decido di affrontare senza troppe pretese, in una sorta di amore/odio, questa impegnativa sfida .
L'aria di trasferta ci galvanizza un po' tutti, per nulla spaventati (o quasi) dal capire cosa ci avrebbe atteso di lì a poco: oltre 5 km di salita dura dura ed altrettanta discesa.


Parto,molto cauto : il primo tratto nelle vie della splendida cornice di Monterosso, sembra una passerella: la affronto con tutta calma sorridendo ai vacanzieri che applaudono incuriositi.
Subito però comincia la salita: rallento forse troppo, ma la mia tattica è quella di tenere un passo sostenibile e costante per gli interminabili tornanti che portano in cima Mesco.
Mi passano un po' tutti i compagni d'avventura, senza però staccarsi di molto, tranne Maurizio che sembra avanzare con un buon passo.
Non faccio troppa fatica, la tentazione di aumentare c'è, ma la salita è davvero interminabile e preferisco attendere pendenze più favorevoli per giocarmi le mie carte da buon discesista.
Poco prima della vetta raggiungo Cristina tallonato da Vitaliano che mi rassicura sulla fine della salita.
Bevo un sorso d'acqua, un poco me la verso in testa, poi getto la bottiglietta a terra deciso: qui comincia la mia gara!
Aumento l'andatura; il primo tratto ha una pendenza favorevole ma non ancora elevata per cui recupero ancora un po' di energie non riuscendo però a distanziare Vitaliano che prova ad incollarsi a me.
Ad un tratto la discesa si fa più ripida, lascio che le gambe facciano da sole, protendo il corpo in avanti e mi ci abbandono. E' una progressione vertiginosa 3'40- 3'21"-3'12"-3'09" (con punte di velocità massima a 2'46"). Comincio a recuperare concorrenti, tra cui Enrico che si accorge della mia presenza esclamando un "Eccolo!". Vedo un gruppo molto distante, tra me e me penso che pur volando non riuscirò mai a recuperare su di loro....invece di lì a poco gli sono addosso.
Li passo con disarmante facilità. Un puntino giallo mi annuncia la presenza di Maurizio, lo supero e lui con quel poco di fiato rimasto mi incita a sua volta.
Purtroppo la discesa volge al termine (ho contato15 sorpassi in 4 km) , la gara comincia a rifarsi piatta e mancano ancora quasi due km al traguardo.
Qui comincio a dubitare sulla possibilità di tenere fino alla fine. Infatti complice la discesa folle e la gara della sera precedente le gambe si bloccano improvvisamente come quando i freni di una moto s'inceppano facendo ballare la ruota.
Penso di non farcela, ma la scritta "Levanto", mi dice che la gara sta finendo e debbo resistere.
Nonostante tutto tengo ancora un passo di pochi centesimi sotto i 4'Km. Sono esausto, però comincio ad intravedere il paese e di tanto in tanto qualcuno applaude. Mi supera un ragazzo in canotta gialla, a velocità doppia. Segno inequivocabile che non solo stanno per finire le mie energie ma anche la gara. Gli applausi sempre più frequenti mi spingono fin sull'arrivo, che ora giunge improvviso. Applausi e flash a cui non sono abituato mi fanno aprire in un sorriso, ed alzare le braccia in un gesto istintivo, come se avessi vinto. Sono felice.
Di lì a poco arrivano tutti gli altri, più veloci di me nel buttarsi sull'abbondante ristoro. Io scansato il the reintegro con 4 bicchieri di vino, passando con molta non chalance dal bianco al nero.
Scoprirò di essere giunto 36 esimo su circa 150 podisti competitivi arrivati , col tempo di 52'13".
E nonostante le presenze non fossero tantissime, la davanti c'erano atleti di assoluta qualità. Soprattutto al femminile con la presenza della maratoneta nazionale Emma Quaglia che dominava in 44'58" e la nazionale ultramaratoneta Sonia Cerreto che giungeva quarta classificata, sopravanzandomi di una ventina di secondi.
Brava anche la nostra Cristina che giungeva sesta assoluta.

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Dopo il classico post gara in birreria in cui mettevamo in mostra le nostre capacità di recupero liquidi, ci abbandonavamo finalmente al meritato riposo.
Questo ahimè durava pochissimo; il programma prevedeva infatti una corsa mattutina per la bellissima tratta Levanto- Bonassola- Punta della Madonnina.
La stanchezza mista alla sonnolenza devo dire era molta, ma lo spettacolare paesaggio,ritemprava corpo e spirito in men che non si dica facendoci correre ancora bene.
Dopo una capatina in spiaggia e la classica abbuffata di pesce, purtroppo la mia gita finiva qui. Scoprendo infatti i disservizi delle ferrovie dello stato, affrontavo con tempi molto dilatati il viaggio di ritorno che mi avrebbe poi riportato a casa ed alla mia domenica lavorativa.



6 commenti:

stoppre ha detto...

è andata proprio così...
però ti sei perso "l'aria del sabato sera".
di a ele che si sarebbe divertita molto, forse no con te, ma con me, enrico e vitaliano si...

http://www.youtube.com/watch?v=cVADqiUkhEQ

stoppre ha detto...

senti, non riesco a mettterti il link, però cerca questa : Kymera - L'aria del sabato sera - Loretta Goggi ... si addice di più a noi della podistica leinì!

... E io corro! ha detto...

ahaha ma l'ho visto, lo metti poi cancelli, fai tutto tu. Quante pinte figliolo? :)

theyogi ha detto...

monterosso, ci passai un mese nel suo ospedale.... a voi è andata molto ma molto meglio! ;)

Unknown ha detto...

Deve essere una costante delle gare liguri questo sali sali sali...e poi scendi scendi scendi..

franchino ha detto...

Zio boia che altimetria!
Bei week end questi, bravi!