Le colonne sonore sono fondamentali. Ci accompagnano, sottolineano i momenti importanti della nostra esistenza: le gioie, i dispiaceri, le mode e gli anni che passano.Delle colonne sonore non posso farne a meno, mi ci affido incondizionatamente. E così è stato anche ieri per il mio solitario lunghissimo.Una scelta musicale sbagliata, in questi casi, e soprattutto quando le forze mancano, gioca il suo ruolo e , nella peggiore delle ipotesi, può addirittura esserti fatale: ti disorienta e contribuisce ad aumentare tutti i dubbi che già ti assalgono normalmente.... (Il nuovo disco di Vinicio Capossela, criticabile o meno, non si può certo dire che brilli per il ritmo).
Ecco quindi i pensieri che affollano la mente: le preoccupazioni, le domande i bilanci, i quotidiani dissesti…tutti a coalizzarsi, seppur disordinatamente e ad accompagnare il mio passo trascinato per trentaquattro km!
La gamba, dal canto suo, un po’ si fa sentire, anche se meno del previsto. Ad un certo punto ho persino avuto la netta percezione della fonte del dolore: non l’inguine, bensì la schiena, là dove incontra il bacino. Di lì parrebbe partire tutto…” eureka..ecco l'origine del malessere!” Ma è solo un istante, il dolore si rifocalizza di nuovo verso l’interno coscia e si estende verso il basso, come a voler dire “illuso ,non ti dimenticar di me”. Se l’andatura era volutamente mooolto blanda, oltre il 30° km diventa addirittura implorante. Ho visto con lo sguardo un po’ appannato, un paio di podisti che viaggiavano dalla parte opposta, abbozzarmi un sorriso, un saluto e poi ritrarsi in uno sguardo , vagamente pietoso.Il 34° km mi porta esattamente davanti l’uscio di casa…salgo a fatica le scale, mi butto a capofitto sul letto e ci rimango inerme per oltre un’ora, prima di decidermi che è veramente troppo tardi e trascinare le mie esauste membra sotto la doccia.
Ho ancora il tempo di fare due calcoli, una proiezione cronometrica che mi porterebbe oltre le quattro ore. Sto male. Mi devo distrarre. Stasera c’è il concerto. Ho rinunciato alla cena dei 40 anni coi coscritti pur di esserci.
Vabbè, bando alle divagazioni, sempre di musica si tratta..e noi ci siamo stati, noi ci siamo, noi ci saremo.. e vista la verve di tarantola Max Casacci, e, considerata la sua età..anche io ho ancora possibilità. Chissà, anche di chiudere una maratona in maniera dignitosa.
7 commenti:
Il lunghissimo ti ha ucciso davvero :-)) Io sembravo un gatto di marmo, però mi sono ripreso subito. Ora mi manca un lungo alla maratona e poi scaricooooo....
Se ti ha ucciso il lungo ... prendila piano la prima perchè "purtroppo" la maratona incomincia quando finisce il lungo ...
più piano di così...ma sarà una debacle consapevole.
Nei momenti di maggior sconforto pensa a chi sta peggio di te! Mi hanno diagnosticato un'ernia del disco e una sindrome del piriforme, ho praticamente una sciatalgia cronica che mi impedisce di correre "decentemente", sono nuovamente ferma (ma proprio FERMA) da 5 gg. per tentare di risolvere il problema con massaggi e tekar al mio povero gluteo, che sinceramente non ne può davvero più ... e nemmeno io! Tu il 9 novembre almeno puoi correre una maratona, magari piano, ma la puoi correre, io praticamente posso solo pensare ad organizzare il pranzo di Natale! Baci, Cristina
mi aggrego a Crstina....anche perchè ho il suo stesso problema.....non l'ernia..almeno spero...ma perifome e gluteo che mi chiedono un pò di pietà......spego......
@Cri,spago.
Su una cosa vi do perfettamente ragione. Se uno decide di non fermarsi e correre "nonostante....", dovrebbe avere perlomeno la decenza di non meravigliarsi e di conseguenza lamentarsi se poi va piano o vede un calo notevole della forma.
E' un mio brutto vizio, perdonatemi...E quanto vi capisco, la corsa è diventata un piacere insostituibile ed una valvola di sfogo (almeno per me) per i problemi quotidiani..Un'astinenza da essa può diventare una pena così grande da indurci a voler persistere nonostante tutto o sottoporci a torture (tra l'altro costose) che ci permettano di rimetterci un pò in sesto. Se poi i "nostri mali" ci impediscono anche la normale deambulazione, lo sconforto diventa totale.
Però voi due avete dalla vostra la soddisfazione di conoscere le vostre potenzialità. Spago tu sei velocissimo e tu Cri hai corso una Maratona sotto le 3 ore e 15 ad oltre 40 anni di età (la vostra caparbietà nessuno oserà mai metterla in discussione)!
Siete incredibili e vi ammiro molto Io pur, digrignando i denti correndo non ho neppure la speranza di raggiungere i vostri risultati... solo la speranza di sentirmi "appagato" per aver tagliato un ennesimo traguardo.
Vedrai che anche tu raggiungerai il tuo obiettivo, quello che hai nel cuore e che ti renderà davvero soddisfatto di te stesso ... ma poi capirai che nemmeno quello basta, appena raggiunto il traguardo i tuoi occhi guarderanno oltre e le tue gambe ti spingeranno verso un altro crono! Questa è la nostra vera malattia,
quella davvero difficile da curare. Io vedo ancora un tappeto rosso davanti a me e vedo le 3 ore e 10 su quel tabellone, non voglio togliermi la speranza di correre ancora una maratona ... Ce la faremo, vedrai, correremo entrambi verso un nuovo traguardo! Cristina
Posta un commento